Tra medicina e biologico

Sembra un titolo controsenso e invece, in Calabria, questo è il percorso che ha fatto il dottor Bianchi: un percorso che lo ha portato dall’essere il farmacista di Crotone (con 5 farmacie, l’articolo non può che essere determinativo), all’essere il viticoltore biologico della Pizzuta del Principe, una bella azienda agricola nella val di Noto.

E’ un personaggio affascinante, il dottor Bianchi, lo staresti ad ascoltare per intere giornate; ha una moglie farmacista che, oltre a seguire l’azienda agricola, segue una farmacia a Crotone; ha anche 5 figlie che svolgono varie attività.
Nell’azienda agricola, oltre al vino, viene prodotto olio e viene lasciato del terreno per il pascolo delle pecore che producono un ottimo pecorino.
Il dottor Bianchi, ben aiutato da Ottavio, ci ospita all’ombra delle piante davanti alla casa padronale; ci offre il Molarella, Pecorello in purezza, da abbinare ad un crostino con cipolla di Tropea e un po’ di sardella (una tipica salsa calabrese a base di piccoli pesci bianchetti, peperoncino piccante, sale, finocchietto e olio): la morbidezza e la freschezza del Pecorello supporta abbastanza bene la piccantezza della sardella, anche grazie alla dolcezza della cipolla di Tropea. Il senso di pizzicore un po’ rimane, ma si sa che l’abbinamento tra vino e peperoncino è sempre complicato. Molto meglio l’abbinamento del Molarella con il pecorino fresco non eccessivamente salato, dove si riesce ad apprezzare nel bicchiere l’intenso profumo floreale e di frutta gialla perfettamente coerente con quanto si percepisce in bocca.
La Pizzuta del Principe è posta a mezza costa sul lato sinistro della val di Neto, quasi in prossimità della foce del fiume, nel crotonese, e le vigne subiscono l’influsso delle brezze marine, che consentono all’uva di donare al vino la giusta sapidità.
Mentre il dottor Bianchi ci racconta della sua esperienza di vita e del suo innamoramento della terra dopo una vita passata a curare le persone attraverso i medicinali, ci viene servito lo Zingamaro, Greco Nero in purezza con passaggio in barrique usate. E’ un vino dal color prugna intenso, frutto che senti molto al naso ed anche in bocca. Si apprezzano sentori di vaniglia e una leggera nota balsamica. E’ molto morbido, perché già il vitigno ha questa caratteristica, intensificata dal passaggio in legno, ma la sapidità ed il tenore alcolico aiutano a non renderlo sbilanciato. Molto lungo in bocca, surclassa il pecorino fresco, mentre è perfetto l’abbinamento con un pecorino stagionato.
L’azienda produce anche un blend di Gaglioppo e Greco Nero, dove la tannicità del Gaglioppo viene ammorbidita dall’altro vitigno, oltre ad un Gaglioppo in purezza, un Magliocco rosato a alcuni vini da vitigni internazionali.

Abbiamo trascorso un intero pomeriggio tra degustazioni, bei racconti di vita e visita alle vigne, alcune di circa 30 anni; è ora di lasciare la parte agreste della Calabria per tornare a godere della parte marina di questa bellissima zona della Calabria, con alle spalle la Sila, dove in un’ora si passa dal mare alla montagna e ai laghi e, d’inverno, alla neve.

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