Sulla cima di una collina, il sogno di una famiglia…

Sardegna Sassari - Cantina Parpinello

Correva l’anno 2011… Nel quadro di un lungimirante ed innovativo programma di networking internazionale la Provincia di Sassari promuoveva delle Summer School di alta accademia in vari settori, dalla matematica al management.

A formarsi su questioni difficili anche a pronunciarle e comprensibili solo a pochi al mondo, quell’anno si riunirono ad Alghero giovani geni matematici da tutto il mondo. Una delle attività sociali dell’iniziativa era dedicata alla conoscenza della cultura enogastronomica locale.

Fu in quell’occasione che conobbi per la prima volta un enologo, che insieme alla sua famiglia, stava lanciando sul mercato i prodotti della loro cantina costituita giusto un paio d’anni prima. Paolo Parpinello incantò quei geni matematici con il suo stile calmo e professionale, che però tralascia (ancora oggi) evidenti segni di passione, quando parla dei suoi vini e di emozione, quando parla della sua famiglia.

Ho seguito nel tempo l’evoluzione di questa impresa nata come attività secondaria di tutti i membri della famiglia Parpinello, il padre Giampaolo con i figli Paolo, Laura e Giusi, che avevano già tutti una vita professionale ben affermata in campi differenti seppur affini.

Di recente, sono andata a rivedere il luogo dove si racchiude “il sogno di una famiglia”: la Cantina Poderi Parpinello era immersa nella luce diffusa di una soleggiata ma pungente mattinata di inizio primavera.

La cantina è situata sulle basse colline tra Alghero e Sassari dove comprende circa 20 ettari di vigneti. Un terreno quello della località Janna de Mare che, grazie alla presenza di marne calcaree, conglomerati ed arenarie, è particolarmente adatto alla coltivazione di uve di qualità.

Ad oggi produce 30 mila bottiglie l’anno tra rossi (Cagnulari, Cannonau e Monica di Sardegna) e bianchi (Vermentino e Torbato).

Attrezzata non solo per la produzione ma anche per la vendita e per la presentazione, la Cantina sta diventando tappa fissa per numerosi circuiti turistici. I visitatori si concedono una sosta nel verde a degustare i vini accompagnati da prodotti a Km 0 e dall’olio di produzione propria che non è in commercio (quindi una perla godibile solo in loco per valorizzare e supportare l’assaggio dei vini).

L’enologia è nel DNA di questa famiglia che racchiude nella propria produzione sapere ed esperienza che maturano di generazione in generazione.

Una pietra miliare della produzione Parpinello è rappresentata dal vermentino “Sessantaquattro”. Prende il nome dall’anno in cui Giampaolo Parpinello inizia la sua attività di enologo in Sardegna e nasce per ricordare il mezzo secolo da lui dedicato alla cura della vigna e del vino. Un vermentino giallo paglierino, profuma di frutta gialla e mandorla amara. Servito a 8°C, è l’accompagnamento ideale per i piatti della tradizione di cucina marinara algherese o “alla catalana” a base di crostacei.

La Cantina è cresciuta rapidamente facendo del proprio marchio un sinonimo di qualità apprezzato internazionalmente.

A tal proposito mi permetto di raccontare un aneddoto personale estemporaneo. Per ragioni professionali del tutto estranee al mio interesse per i vini, poco tempo dopo la mia visita ai Poderi Parpinello sono partita per il Lussemburgo. Lì ho ritrovato vecchi amici che hanno voluto onorarmi accogliendomi con del “buon vino sardo”, e mi hanno offerto, con mia sorpresa e contentezza, una bottiglia del Cannonau Riserva Parpinello. E tra un sorso e due chiacchiere, racconto cosa ho appreso da Paolo Parpinello in persona sulle uve per la produzione di questo Cannonau che vengono vendemmiate esclusivamente a mano e selezionate con tanta cura prima della macerazione che dura una quindicina di giorni. Il suo colore rubino intenso ed il gusto corposo e vellutato derivano da un invecchiamento di due anni di cui una maturazione di sei mesi in botti di rovere che ne esalta profumi fruttati, aromi intensi e note speziate. Servito a 18°C, è l’accompagnamento ideale per i piatti della tradizione sarda a base di carni rosse e formaggi stagionati.

Corre l’anno 2018… Ed è evidente che il “piccolo sogno di famiglia” sta crescendo velocemente, ha messo le ali e sta valicando i confini, promette grandi cose per il futuro: continuerò ad osservarne l’evoluzione, a farne meta di degustazione e, con buona probabilità, a farne ancora il protagonista dei miei racconti di vini di terra sarda…

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