Calarosa, dalla Puglia, un rosato intrigante

Borgo Turrito - Rosato Calarosa - Nero di Troia

Alla continua ricerca del vino che emoziona, abbiamo avuto il piacere di assaggiare un interessante rosato di Puglia ottenuto da uve Nero di Troia in purezza: il Calarosa.

Il Nero di Troia è la terza varietà autoctona regionale per importanza commerciale dopo il Primitivo e il Negroamaro. Detto anche Uva di Troia o Vitigno di Canosa, è diffuso soprattutto nella zona centro settentrionale della Puglia, la Capitanata.

Ci sono diverse teorie in merito alle origini del vitigno a partire dalla leggenda dell’eroe della guerra di Troia Diomede, miglior amico di Ulisse che, giunto dall’Asia Minore, da Troia, portò con sé in Puglia le marze di questa varietà.

Un’ipotesi realistica porta a non sottovalutare il grado di civiltà raggiunto dalle popolazioni indigene dei Dauni e dei Peuceti che, prima ancora della colonizzazione ellenica, conoscevano e già coltivavano la vite e, in questo caso, l’origine è da attribuire a un’antica varietà locale. Un’altra possibilità è che il Nero di Troia sia originario dell’omonimo comune della provincia di Foggia fondato dai Greci: Troia. L’ultima ipotesi ne attribuisce la provenienza alle vicine coste albanesi e precisamente al piccolo borgo di Cruja che, in vernacolo, viene chiamato Troia.

La storia recente di questo vitigno è comune a quella di tanti altri autoctoni italiani: tardivo nonché poco produttivo è stato dimenticato per tutto il ‘900, per essere riscoperto e vinificato in purezza solo negli anni ’80 ’90, con il rinato interesse del mercato per le varietà autoctone ed i vini “territoriali”.

La zona produttiva si estende dal foggiano fino ad Andria, in provincia di Bari, nella Murgia settentrionale: un’ampia regione che comprende terroir e realtà produttive differenti e che, per quanto riguarda la vinificazione in rosso del nero di Troia, trova l’apice qualitativo  nelle due DOCG Castel del Monte Nero di Troia Riserva e Castel del Monte Rosso Riserva.

L’azienda Borgo Turrito, che con una lunga storia di viticoltura è da sempre impegnata in un’agricoltura sostenibile, si trova in località Borgo Incoronata vicino a Foggia, nel cuore Tavoliere, dove produce vini da vitigni tradizionali quali il moscato bianco e il nero di Troia.

Il nero di Troia in purezza viene vinificato nella versione rosso secco, a cui l’azienda ha dato il nome Troqué, affinato in barrique per 12 mesi e nella versione rosato, il Calarosa, vinificato in acciaio con successivi 3 mesi di affinamento in bottiglia.

Borgo Turrito - Nero di Troia - CalaRosa e TroQué

 

Degustazione

La bottiglia presenta un’etichetta semplice ed elegante, ma è nel bicchiere che il Calarosa seduce con il suo bellissimo rosa cerasuolo carico e luminoso.

Al naso è intrigante in un alternarsi di note delicate di petali di rosa e ribes, di sentori dolci di banana e zucchero filato e profumi amari di pompelmo e ginger.

In bocca è di buona struttura, morbido e ben bilanciato dalla sapidità ed un’accennata vena tannica. Di discreta freschezza.

Il gusto è coerente con l’olfatto ripresentando l’insolito intreccio di sensazioni dolci e amaro-agrumate, con queste ultime ad avere la meglio nel finale di buona persistenza.

E’ un rosato che si pone nella consolidata tradizione dei rosati di Puglia, con una importante intensità olfattiva ed un carattere originale.

L’abbiamo accompagnato ad un filetto di trota salmonata alle spezie: l’abbinamento è risultato armonico e giocato anche sul colore.

Borgo Turrito - Rosato Calarosa - Nero di Troia

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