Siamo a Canale, nel Roero, territorio a nord est della grande provincia di Cuneo.
Qui, per troppo tempo, il Roero ha guardato con invidia sua sorella Langhe, posta proprio di fronte, divisi solo dal fiume Tanaro, spettatore e giudice severo che ha tracciato i confini e la tessitura dei due terreni, sabbioso calcareo per lui, argilloso e compatto per lei.
Tra queste colline, lo stesso vitigno, il nebbiolo, continua a regalare alle Langhe fama e riconoscimenti, ma come un padre giusto ha iniziato a ricompensare anche il Roero di quella notorietà che merita da tempo.
Il Produttore
La cantina è Malvirà, dei fratelli Damonte, che dall’alto di una dolce collina in Località Canova gestiscono l’azienda vinicola composta anche da Villa Tiboldi, gioiello settecentesco acquistato dai fratelli nel 1985 e oggi relais e ristorante apprezzatissimo dai molti turisti, specialmente stranieri, che decidono di trascorrere tra queste colline le loro vacanze.
Il vino – Malvirà Renesio Roero Riserva 2009
Colore rosso granato d’intensità viva. Fin da subito si rimane colpiti e incantati dall’intensità e dall’ampiezza del ventaglio aromatico, dal balsamico avvolgente e rassicurante, ai frutti neri, mora, prugna, fino alle spezie dolci, pepe, coriandolo e liquirizia.
Il piacere continua in bocca con una morbidezza avvolgente, una sorprendente e piacevole dolcezza perfettamente integrata con un tannino, presente ma mai invadente.
All’eleganza dell’anima, corrisponde un’eleganza del corpo. L’etichetta con il simbolo Malvirà su fondo nero e scritte in oro aggiunge bellezza a un vino già affascinante. Un dettaglio non indispensabile ma che vale la pena evidenziare.
Il Renesio Riserva 2009 è semplicemente emozionante, regge testa e batte tanti Nebbiolo di Langa più blasonati, anzi, può essere scambiato per uno di essi, ma questo è un Roero e vale molto di più così.
Abbinamento: da solo! Basta per essere amato. Ma è ottimo anche insieme a piatti a base di tartufo bianco, tradizionale di questa zona.
Consigliato da bere: in una serata piena di sorprese.