Langhe & Roero: fare promozione e sistema

Il 29 ed il 30 gennaio 2024, alle Ogr di Torino (ottimo esempio di recupero delle vecchie officine per la riparazione dei treni), si presentano ad un pubblico di operatori 300 cantine. Location bella e suggestiva per un evento di promozione dei migliori vini del territorio.L’allestimento dei banchi di assaggio a cerchi concentrici è già di per se un messaggio, perché fa ‘sistema’ con la sua forma di ruota con il locale ospitante.


Ci sono le cantine che si vogliono far conoscere: l’azienda Fratelli Ferro che, con Chiara Cane, propone un ottimo grignolino, con un finale piacevolmente quasi morbido e ammandorlato, ma anche un nebbiolo con un sapiente passaggio il legno che leviga i tannini, coltivato nella zona del Barbaresco ma vinificato fuori zona; Podere Ruggieri-Corsini, con due giovani ragazze molto competenti che sapientemente descrivono la cantina rilevata dai loro genitori, i vini che hanno tutti una bel finale fresco ed agrumato, le loro terre, posizionate a fondo valle zona Bussia (una fortuna in queste annate calde e poco piovose). Ci sono anche cantine storiche e già molto note, come Pio Cesare, Ceretto, Produttori del Barbaresco. Si incontrano e si scambiano opinioni, tutti uniti per promuovere i propri vini ed anche il territorio, senza adagiarsi su posizioni già ottenute, ma pronti ad ampliare le opportunità.
Sordo illustra i sui 8 cru di Barolo, dalla sapidità del Ravera nel comune di Novello alla fine eleganza floreale del Monvigliero nel comune di Verduno.


Diego Morra , oltre ad un ottimo Pelaverga, spiega con il terreno dove sono coltivate le vigne i sentori speziati e quasi di pepe di suoi Baroli; spiega anche che, per continuare a garantire la qualità, è in fase di studio un cambio del disciplinare di produzione del Barolo per consentire a parcelle di nebbiolo, confinanti le zone vocate, magari esposte a Nord, di sostituire, a parità di capacità produttiva, parcelle esposte a sud che in questo periodo di cambio climatico potrebbero non più produrre – o farlo solo in alcuni anni – uva al miglior grado di maturazione.
Un assaggio completo è ovviamente impensabile, ma poter degustare numerosi vini della stessa annata e dello stesso territorio consente di apprezzare le diverse scelte di vinificazione dei produttori; Savio Daniele, de Le Strette, con i suoi vini, dalla Nascetta (in due versioni, una classica ed una con lunga sosta sulle fecce) ai Baroli, vuole presentare le peculiarità del territorio di Novello, che lascia ai vini una spiccata mineralità.
All’evento c’è anche un banco di assaggio dell’Alta Langa, molto gettonato e molto affollato, segno di un grande interesse ed apprezzamento per le bollicine metodo classico piemontesi, ed infatti il consorzio Alta Langa da oramai oltre 10 anni promuove questo vino e, a marzo al Teatro Regio di Torino, presenterà ‘la prima dell’Alta Langa 2024’.
L’evento Grandi Langhe potrebbe ora espandersi e diventare Gran Piemonte, sempre con l’idea di ampliare la promozione facendo sistema, un’operazione che in Francia, si sa, ha dato ottimi risultati e che viene giustamente perseguita in una delle regioni italiane con la migliore e più varia proposta enogastronomica.

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