In viaggio con Bepi Quintarelli

Quintarelli

Vi proponiamo un viaggio in una serata in direzione della Valpolicella, a pochi passi da Negrar, il centro pulsante della zona classica. Saremo guidati da Emanuele Spagnuolo di Grandi Bottiglie, assieme ai suoi collaboratori. Un viaggio tra e con i vini di Bepi Quintarelli.

Emanuele è un mercante di vino, sembra un mestiere di altri tempi, ma lui è assolutamente moderno in questo ruolo; un ottimo mix di conoscenza e competenza, di spirito imprenditoriale. Soprattutto nei suoi occhi c’è la scintilla di chi ha la possibilità di fare della propria passione il proprio lavoro.

Il viaggio parte dalla cantina appena rifatta, un gioiello architettonico che custodisce un tesoro di immenso valore. Il primo vino nel bicchiere, si parte…

Bianco Secco 2015

Emanuele con questo vino ci porta in un campo di alberi da frutta, il calore del sole inizia a farsi strada tra i rami e i sentori di mela e di albicocca si fondono con note di fiori di campo e una bellissima chiosa minerale. Un blend di garganega e il 30% restante tra chardonnay, sauvignon e trebbiano giallo, con una parte dell’uva surmaturata.

Primofiore 2013

All’improvviso si sente il campanellio di una porta che si chiude e ci troviamo in un fioraio immersi tra rose, viole, peonie profumate con una nota erbacea da Cabernet. Assaggiando il vino, siamo in un negozio di spezie a passeggiare tra paprika e spezie dolci. I sentori retronasali di affumicato e le note di chinotto, saranno i fils rouges che ci guideranno in questo viaggio. Blend affinato in botte grande per un anno, in egual misura da Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e le autoctone Corvina e Corvinone.

Valpolicella Classico Superiore 2009

Con questo vino siamo trasportati in una delle vigne esposte a ovest che circondano la nuova cantina Quintarelli; una calda giornata, al termine della vendemmia. I sentori di frutta matura si fondono con note di terra, radice di liquirizia, il tutto racchiuso dal sentore di chinotto e la nota minerale ormai familiare. I sapori si rincorrono in bocca come uccellini tra i filari e sono di una lunghezza interminabile. Oltre a Corvina e Rondinella, una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon e 60 mesi di affinamento in botti medio-grandi di rovere di Slavonia.

Rosso del Bepi 2008

Qui siamo nella cantina antica, girando tra le vecchie botti e bottiglie. Uno splendido colore mattone, sentori di fondo di caffè, cipria, frutti di sottobosco, cassis, frutta macerata e la tipica paprika e il chinotto oltre le note minerali. Non è un vino equilibrato, ma di un’eleganza pazzesca. Esce solo nelle annate nelle quali non viene fatto l’Amarone.

Amarone delle Valpollicella 2007

Sembra di entrare in un bosco autunnale con un’intensità di profumi pazzesca. Un colore vivo, sentori di cacao, tabacco, caffè e anche scorze di arance amare, chinotto e la perenne nota minerale. Un’esperienza tattile quasi masticabile.

Alzero 2007 e 1992

Con questa piccola verticale entriamo in un salotto di una bellissima villa ottocentesca con splendidi quadri alle pareti. Nel millesimo più recente, il taglio bordolese regala note balsamiche che si fondono con il burro di cacao e il caffè; inoltre in bocca ha una spinta inaspettata e di grande intensità. Per arrivare al 1992 di solo Cabernet Franc, impressiona per i sentori evoluti, quasi un cognac con sentori molto complessi. Risalta anche un descrittore fuori dagli schemi: sembra di annusare un tubetto di crystal ball. Quasi abboccato e di grande freschezza. Un vino immenso e davvero annoverabile tra i migliori mai bevuti.

Le etichette

Infine le etichette di questi vini, bellissime, sono il diario di viaggio del nostro percorso e sottolineano quella ricercata artigianalità che Bepi Quintarelli ha da sempre messo nella propria visione del vino.

Il ritorno

Il viaggio sarebbe terminato sennonché le serate da Emanuele regalano sempre delle sorprese. E quindi andiamo in Champagne con un Blanc de Blancs Extra Brut di Fallet-Prevostat in versione magnum per festeggiare il compleanno di Adriano, un suo collaboratore. Champagne da 6 anni sui lieviti di grande espressione con sentori di miele e tostature di invidiabile intensità. Ma non è finita lì, la vera conclusione è un Porto Vintage Barros 1955. Una chicca fuori dal tempo, con uno spettro di sentori infinito; dal salmastro, alla nocciola, albicocca, zafferano, chiodi di garofano, pasticceria e ciliege sottospirito e basta così per non dilungarci troppo. Davvero speciale.

In conclusione il viaggio tra i vini di Quintarelli è stata una piacevole sorpresa e da Grandi Bottiglie le soprese sono all’ordine del giorno e un giro sul loro sito è grandemente consigliato per la proposta di livello che fanno.

Il vino è un fantastico mezzo di locomozione che ti mette in viaggio senza dover preparare le valige, ci permette di vivere delle vere e proprie esperienze con la testa tra le nuvole rimanendo con i piedi per terra.

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