Una giornata con Proposta Vini

Proposta Vini - Champagne Encry

Proposta Vini, distributore tra i più attivi dello Stivale sceglie per presentare le sue etichette la graziosa cittadina di Casale Monferrato e il suo elegantissimo Palazzo Gozzani Treville, sede storica dell’Accademia Filarmonica dal 1827.

Albino Armani Trento DOC

Nella giornata di lunedì 12 Marzo siamo stati in questa location, a dir poco prestigiosa, che ospita anche al suo interno un tradizionale e curioso omonimo ristorante, Accademia, per riassaggiare qualche vino celebre del portfolio e scoprire qualche curiosità. Perché quella di Proposta Vini è una selezione che nasce da uno scrupoloso e profondo lavoro di ricerca svolto da Italo Maffei. E con 2000 “proposte” il divertimento è assicurato e la curiosità appagata. Oltre alle numerose cantine presenti con il proprio banco di assaggio si iniziava il percorso di visita in una postazione da mega mix internazionale con referenze di tutte le regioni italiane e oltre il confine tra Francia e Austria.

Tra gli Spumanti del Belpaese siamo catturati dalla freschezza e dalla cremosità del Metodo Classico Trento Brut “Clè” di Albino Armani. Le piante di Chardonnay e Pinot Nero affondano le radici insieme ai proprietari nelle ghiaie della Valle d’Adige. È una firma elegante della zona che invita a continuare l’esperienza gustativa. Senza allontanarsi troppo convince moltissimo anche la purezza e la forza del “Performance” di Villa Persani – azienda familiare certificata bio e veg- che conferma l’alto livello qualitativo dell’intera regione che si guadagna un posto tra i migliori top player d’Italia. La centrata combinazione data dai terreni limo-argillosi, il passaggio in legno d’Acacia e l’esposizione delle vigne a sud-est consente a questo Pinot Grigio di manifestarsi in una doppia veste: strutturato e seducente per la sua armonia tra frutto e potenza. Evidenti sono le note di zagara bianco, frutti gialli e gocce di caramello. E l’incursione sapida e fresca all’attacco lo rendono poi intrigante e di sorprendete beva. Un vino sorretto da un telaio bilanciato e solido da concedersi accompagnato a piatti a base di pesce grasso o crostacei.

 

Villa Persani

 

E se quest’ultimo cépage francese trova un felice spazio in diverse cantine italiane viceversa con la Maison Veuve Blanche Estelle Champagne Encry troviamo un protagonista italico che si è fatto ampia strada nella Champagne. Ci fermiamo alla Masterclass tenuta dal titolare di questa rara ed eccellente realtà dall’animo italiano ma francese, nella sua radice. Il detentore del progetto è Enrico Baldin, un ingegnere di ripristino ambientale padovano che dopo quasi vent’anni di scouting e di crescita si propone nel mondo non più timidamente ma con un’affermata gamma di cuvée elaborate in regime organic in poco meno di trenta parcelle (3 ht) nelle alte colline del villaggio di Mesnil-sur-Oger. Tre sono le espressioni diverse e sensuali dell’uva più cara e preziosa -perché presente in minor quantità- della Champagne, lo Chardonnay.

La storia di questa magia è scritta con tenacia ed una grande personalità da Enrico e richiama, visivamente, l’opera Composizione VIII di Kandinsky: geometrie, trapezi, triangoli, cerchi, colori. Forme disposte apparentemente in modo casuale che creano un grande movimento e la “necessità interiore” di Encry di esprimere non a parole, ma con una costante ricerca nel dettaglio, la propria idea di Champagne. L’energia dirompente dei suoli di questa porzione della Cotes des Blancs si trasforma nelle ultime cuvée in commercio in tele sofisticate ed eleganti, ampie e scintillanti. Tutti i vini non svolgono la malolattica e, ad eccezione del Rosé, che vede un 5% delle vocate uve rosse di Bouzy, sono tutte 100% Chardonnay e sostano sui lieviti per almeno 36-40 mesi.

Proposta Vini - Abbinamento Ostriche Champagne Encry

L’ascolto di queste trame è come un filo sospeso da afferrare per vederne il prosieguo perché con queste premesse si può dire che il percorso è appena iniziato.

E gli Champagne? Il Brut è di bellissima godibilità, perfetto con le ostriche, qui proposte in abbinata, con la pesca noce e i granelli di mandorla a circondarsi da venti di mare del nord Europa. Bocca rotonda con il pomelo a sciogliersi in una crema pasticcera delicata e fresca.

Lo Zero è pungente e di texture rigida e piena con un centro bocca pulitissimo ed intrecciato con quarzi rosa e zenzero. In ultimo il Millésimé 2009 racchiude in se l’immagine di una Champagne soleggiata e rinfrescata dall’aria boschiva. In un’annata continentale ed equilibrata raccogliamo la papaya, coperta da una polvere di noce moscata e giusto una scaglia di tartufo bianco. E si palesano in un sorso denso e pacato che scorre con dinamismo ed energia. È appena all’inizio del suo processo di trasformazione.

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