E un giorno l’Heineken creò “The SUB”

A fine maggio rivedo un carissimo amico che collabora con lo stabilimento Heineken di Pollein in Valle d’Aosta. Mi fa presente che durante l’anno non organizzano visite, ma che il mese di giugno fa eccezione, per quattro venerdì possono invitare parenti ed amici.

Dopo aver palesato il mio interesse, mi ritrovo alle 9:30 del 30 giugno davanti all’azienda. Il gruppo è formato da 30 visitatori. Appena entrati ci viene affidato un gilet catarifrangente, poi, in un aula, il direttore della struttura ci spiega in 10 minuti il piano di evacuazione e il comportamento da tenere.

Da qui in poi è tutta magia, un cocktail fatto di tradizione, ricerca dei prodotti, controllo delle fasi di trasformazione, un athanor dove lavorano 80 persone e si producono ogni anno 1 milione di ettolitri.

Mentre l’acqua per la produzione della birra viene prelevata da 4 pozzi a 35 metri di profondità, noi continuiamo la visita da un capannone all’altro, seguendo la guida che illustra nel dettaglio tutto il processo di birrificazione. Tutti nel gruppo esprimono le loro impressioni, poi arrivati davanti alla “caldaia di cottura” cala il silenzio; è grande come un bilocale! Un ventenne ben spallato scherza con il padre: “mi ricorda la piscina in vasca corta degli allenamenti”. Si continua il viaggio attraverso la “caldaia di luppolamento” ed infine arriviamo nella sala dei “contenitori di fermentazione” dove il lievito aggiunto alla massa liquida farà partire la fermentazione alcolica.

Il risultato sarà una birra Heineken da 6,5 gradi, che in seguito sarà diluita con acqua per portarla ai 5 gradi di alcool.

Adesso è arrivato il momento del confezionamento. In questa zona dello stabilimento gli ingegneri hanno assemblato un’opera d’arte in movimento. Migliaia di lattine vuote vengono incolonnate su un nastro trasportatore dove una fotocellula scarta quelle con difetti.

In sequenza: un getto d’acqua pulisce il contenitore e lo asciuga, lo riempie di birra e applica il coperchio con la linguetta. Per essere commercializzata manca solo la pastorizzazione: le lattine piene sono scaldate sopra i 60 gradi per diversi minuti. Poi avviene l’impacchettamento e lo stoccaggio in magazzino.

Dopo due ore di visita ci viene offerto un bicchiere di birra servita direttamente da uno spillatore “THE SUB”, brevettato dall’Heineken per l’uso domestico. Lo stabilimento di Pollein è l’unico al mondo predisposto per l’imbottigliamento delle cartucce (Torp) da 2 litri di birra, compatibili con il nuovo prodotto. Il consumatore può procurarsele online oppure attraverso due grosse catene di distribuzione come la Rinascente e l’Esselunga.

Come al cinema è arrivato il momento dei titoli di coda, scendiamo dalla giostra, salutiamo calorosamente lo staff e ritorniamo alle nostre auto, consapevoli di aver visto “una grande bellezza”.

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