Vini naturali a Villa Favorita

Vini Naturali a Villa Favorita (Vicenza)

E’ notorio per tutti gli amanti del vino che il mese di Aprile è un periodo ricchissimo di appuntamenti enologici. Non è nemmeno necessario nominare il Vinitaly, che anche il meno esperto conosce, uno degli eventi più famosi d’Italia.

In contemporanea, per agevolare curiosi, tecnici, stampa e critici, moltissimi altri appuntamenti si sono tenuti contemporaneamente all’evento di Verona. Posso confermare che non sono riuscita a presenziare a tutti quelli che mi ero prefissata, ma sicuramente non potevo mancare alla splendida manifestazione che si tiene ormai da quindici anni, all’interno di Villa da Porto a Sarego (VI) detta La Favorita, circondata dalla suggestiva cornice dei vigneti dell’ovest vicentino.

Villa Favorita - Vigneti dell'ovest vicentino

Villa Favorita è un evento unico, soprattutto considerato il suo oggetto: in loco c’è la possibilità di degustare solo ed esclusivamente vini naturali.
Vino naturale richiama la definizione di biologico ma non si limita ad esserne un sinonimo. Perché non si tratta solo di produrre un vino senza aggiunta di solforosa e che non dia mal di testa, ma di adottare prima di tutto uno stile di vita che abbraccia la vigna e la cantina in ugual modo.
Villa Favorita, evento sostenuto da Vinnatur (associazione di produttori di vino naturale), è in linea con una realtà in continuo cambiamento e frammentazione, ma che comincia a preoccuparsi anche dell’etica ambientale e della preservazione dell’unicità del vino.

Villa Favorita - giardino interno

Cos’è un vino naturale?

Un vino prodotto da uve derivanti da vigneti esenti da ogni tipo di pesticida, ottenute solo da vigneti gestiti direttamente dal viticoltore, senza l’utilizzo di concimazioni, diserbi, antiparassitari e insetticidi chimici. La vendemmia deve essere rigorosamente manuale. In cantina non è permessa alcuna addizione di elemento chimico, a parte la solforosa che viene limitata a 50mg/l i bianchi e 30 mg/l per i rossi. Non sono ammesse chiarificazioni, utilizzo di lieviti commerciali ed enzimi, oltre che pratiche invasive aventi la finalità di alterare le caratteristiche intrinseche del vino e a modificarne i processi di vinificazione. Insomma, il vino in questo caso si fa veramente in vigna.

Traccia di questa filosofia, poi, la si ritrova nel bicchiere. E’ erroneo fare generalizzazioni, ma dovendo definire in breve cosa differenzia un vino naturale da un vino biologico o convenzionale, si può affermare che trattasi di vini spesso torbidi o raramente trasparenti. In bocca si percepisce immediatamente una stranezza, in particolare per i vini bianchi, un tocco di amaro che ad un neofita della tipologia può veramente disturbare.

Durante la partecipazione alla manifestazione ho assaggiato moltissime chicche, che è veramente un peccato non citare. Mi limito ad accennare che ho particolarmente apprezzato i prodotti di Vi.Ni.Ca, azienda molisana: il Sauvignon e la Tintilia Vigne del Sorbo mi hanno letteralmente incantato, esattamente quanto ho apprezzato l’amore per la propria terra che mi ha trasmesso il produttore. Altra pregevole azienda, Domaine de la Pinte dello Jura, il cui Savagnin era un agglomerato complesso con una spalla acida importante.

Villa Favorita - immagine paesaggio vicentino

Mi piace molto la filosofia sottostante a questa metodologia di produzione. Mi piace soprattutto perché, in un mondo che spinge sempre più verso un’ottica di omologazione e di industrializzazione, ci sono realtà che lottano strenuamente con gli altissimi costi puntando ad un’idea di nicchia, di conservazione delle proprie tipicità e di produzione etica. Avanti così.

Rispondi