AOP Les Baux de Provance: la Provenza in bottiglia

La bellezza dell’avere la possibilità di girare il territorio può regale delle belle scoperte che altrimenti sarebbe difficile intercettare. In un luogo come la Provenza, lungo il percorso che fa il Rodano dalle Alpi al mare, le grandi denominazioni la fanno da padrone, ma se si ha la curiosità di scoprire si possono incontrare realtà piccole di qualità che meriterebbero più visibilità.
La città di Les Baux-de-Provance domina sul territorio dell’Appellation con il suo castello, testimonianza di un rigoglioso periodo medioevale, dalle cui alture si vede fino ad Arles e alla foce del Rodano in Camargue. Il castello è costruito della stessa roccia bianco calcarea di cui sono fatte le montagne intorno, queste Alpilles che regalano dei panorami fantastici tra gli uliveti e i vigneti che si susseguono in macchie verdi contornate dalle tipiche rocce affioranti che si notano sui versanti. Un luogo perfetto per produrre vino e olio: qui gli inverni sono dolci e le estati calde e secche protette dalle Alpilles, il Mistral fa il suo dovere mantenendo le uve asciutte dall’umidità. Il suolo è ciottoloso con delle formazioni tipiche della zona piena di rocce sedimentarie affioranti e di tanti minerali diversi che fanno mutare il colore del terreno creando sfumature particolari.
Abbiamo fatto visita a una delle cantine più rappresentative dell’AOC Les Baux-de-Provance, le Mas de a Dame, rappresentative per la tipicità, per la storia e per l’impegno profuso dalla proprietà per lo sviluppo dell’Appellation nata nel 1995. Ora 12 aziende fanno parte della denominazione, che si sviluppa su 8 village per un totale di 350 ettari e 9 mila ettolitri l’anno, con la presidenza di Caroline Missoffe, stanno cercando di ottenere il riconoscimento del vino bianco che viene fatto nel territorio, in quanto, al momento, è consentito solo vinificare rosso o rosato.
Caroline assieme ad Anne Poniatowski sono la quarta generazione a prendersi cura del Mas de la Dame, delle vigne, degli ulivi e della sua storia; citato nelle predizioni di Nostradamus, dipinto da Van Gogh ed evocato da Simone de Beauvoir, il Mas è dominato dall’alto dal castello di Les Baux e le vigne, coltivate in regime biologico, si perdono per 50 ettari tra i 300 della proprietà, dei quali 28 sono coltivati a uliveto. I vitigni utilizzati sono quelli tipici della regione: Grenache, Syrah, Cinsalut, Mourvèdre, Carignan, anche Cabernet Savignon per i rossi e i rosati; Semillon, Clairette, Rollè, Grenache blanc e Roussanne per i bianchi.
In degustazione abbiamo avuto la possibilità di assaggiare la loro intera gamma a eccezione dei vini spumantizzati
Bottiglia come quelle del Calvados

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