Giornata passata tra gli stand di Alba, disseminati in tutto il meraviglioso centro storico di questa piccola città, capoluogo delle Langhe e indiscussa capitale italiana del gusto.
Vinum è una bella manifestazione, una settimana di esperienza enogastronomica che premia il buono del Piemonte, forse un po’ meno l’eccellenza. D’altronde, si tratta pur sempre di un evento destinato al grande pubblico e, da questo punto di vista, rappresenta un’ottima possibilità per chiunque si voglia accostare alla qualità di cibo e vino.
Quello che stupisce è la grande affluenza giovanile, segno che c’è un marcato interesse dei millenials al tema della qualità dell’alimentazione, dopo anni di apericene a suon di spritz.
Dal mio punto di vista, ho gradito molto lo street food “alla piemontese”, con prezzi davvero politici, che danno la possibilità di assaggiare la tipicità di questo territorio: la battuta di Fassone, gli agnolotti, il fritto misto, la torta di nocciole allo zabajone…
I punti di assaggio dei vini sono tematici, con forse troppa propensione ad una ampelografia che non aiuta troppo l’eccellenza, eccezion fatta per i Barbareschi e i Baroli, sempre validi.
Esperienza consigliatissima a chiunque vuole accostarsi in modo piacevole ed informale al piacere della qualità.