Cezanne è sicuramente il pittore più enigmatico di tutto il movimento francese post-impressionista. Sebbene fosse venuto a contatto con i più noti impressionisti della cerchia parigina come Pissarro, Degas e Monet, la sua visione del movimento si differenziava nettamente, cercando di condensare nella sua pittura anche i fenomeni dell’interpretazione razionale che portano a riconoscere le forme e lo spazio.
Pur non avvalendosi delle tecniche del chiaroscuro o della prospettiva, riuscì nell’ambizioso intento di sintetizzare nel colore l’immagine e l’emozione (“Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro”).
Nel 1890 la sua tecnica è sospinta dalla ricerca di un ordine geometrico ed un’armonia compositiva guida la sua fase più propriamente impressionista.
Il Bevitore sembra spogliato dalla sua umanità, privata della luce dello sguardo, a cui si contrappone la tangibilità della bottiglia di vino e del frutto. La vista dell’osservatore, pur concentrandosi sul bevitore, è come catturata dagli elementi presenti sul tavolo dove la luce colpisce la massa di colore chiaro del piano.
L’abito del bevitore è attraversato da tratti celesti che ne illuminano la figura; la meditazione dell’uomo raffigurato viene trasmessa a tutti gli elementi del quadro trasponendoli in una dimensione parallela.
Qui il riferimento alle altre puntate dei nostri Appuntamenti con l’Arte.
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- Nato a Novara nel 1985, laureato in Medicina e Chirurgia, ha frequentato i corsi AIS di Torino appassionandosi al mondo del vino anche grazie ad uno splendido gruppo di amici. Sempre alla ricerca di piccole realtà vinicole, gira per cantine degustando chicche del territorio.
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